domenica 24 luglio 2016

La piazza vuota




The empty square 
(panic at the Mall)


"Il mondo aveva i denti e con quei denti poteva morsicarti in qualsiasi momento"
 Stephen King, da “La bambina che amava Tom Gordon”


La folla un tempo comunicava nella piazza, nel tempio. Scambiava beni e parole. Oggi, la comunicazione naufraga nell'oceano dell'informazione virtuale. La folla non ha più luoghi di scambio. La piazza è vuota.
«La folla può essere anche un momento necessario, ma se l’uomo che si cala nella folla non è munito di una precisa capacità di pensiero, allora c’è il dramma del totalitarismo. La folla è un concetto che oggi non significa né maggioranza né democrazia, anzi, può essere la negazione più efficace della democrazia. La folla permette a delle dominanti ideologico-culturali di instaurarsi e fa sì che un'idea impazzita diventi maggioritaria»
«Pascal diceva che il mondo cambierebbe se l'uomo fosse capace di restare in solitudine a pensare. Oggi è importante pensare ad architetture della solitudine e del silenzio per fuggire le patologie che la folla porta con sé. Senza la dimensione della solitudine ci resta solo l'incapacità di pensare, di elaborare, di vedere le cose in modo distanziato. Un uomo che pensa di più sa entrare e uscire dalla folla con un equilibrio che la folla non è in grado di distruggere».

Emanuele Rebuffini - Se la folla è antidoto alla follia. Intervista ad Enzo Bianchi.
























Camera Fuji X-E1, lens Fuji XF 14mm, pp Lightroom CC & Silver Efex Pro 2

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