domenica 30 ottobre 2016

Stazione abbandonata




"Brian&Co"


... es simple:
hay que ir a la estación abandonada
con una dilatada aceptación de inmovilidad.
Hay que ensayar un elogio de la quietud
que es como decir la contracara de la vida.
Y mientras se evoca el último tren
hay que ver si discutimos
sobre la muerte del arte
sobre la muerte del libro
sobre la muerte de Borges y de Calvino.
O solo
sobre la omnipotencia de la muerte
O sea
sobre esta escritura sobre la ausencia de escritura.
Sobre tu ausencia y la mía...

 "Últimos ritos" di Silvia Barei (poetessa argentina)














Camera Fuji X-E2s, lens Fuji XF 18-55mm, pp Lightroom CC & Silver Efex Pro 2

Di stazione in stazione




"Station to station"


... eccoci qui, un momento magico
Questa è l’essenza
di cui sono intessuti i sogni
Un suono si tende
dragando l’oceano perso nel mio cerchio
Eccomi qui
non proietto colori, alto in questa stanza
che domina l’oceano
Siamo qui
un movimento magico...

... eccoti lì
guidi come un pazzo
di stazione in stazione

Una volta c’erano montagne su montagne
e uccelli del sole
coi quali levarsi in volo
Una volta non avrei mai
potuto essere depresso
Bisogna continuare a cercare
continuamente
Oh, in che cosa crederò e chi mi farà innamorare?
Mi chiedo chi, mi chiedo chi,
mi chiedo quando
Hai tentato la fortuna evasiva e schiva?
Bevi agli uomini che ci proteggono entrambi
Bevi, bevi, scola il bicchiere,
alzalo alto

Non sono gli effetti collaterali della cocaina
Penso proprio che dev’essere amore
È troppo tardi
– per essere riconoscente
È troppo tardi
– per essere di nuovo in ritardo
È troppo tardi
– per provare odio

Devo essere solo uno su un milione
Non lascerò che il giorno trascorra
senza di lei
È troppo tardi
– per essere riconoscente
È troppo tardi
– per essere di nuovo in ritardo
È troppo tardi
– per provare odio

Dovrei credere d’essere stato battuto?
La mia faccia mostra
qualche segno di rossore?
È troppo tardi
– per essere riconoscente
È troppo tardi
– per essere di nuovo in ritardo
È troppo tardi
– per odiare...

liberamente tratto da "Station to station" di David Bowie - 1976











Camera Fuji X-E2s, lens Fuji XF 18-55mm, pp Lightroom CC & Silver Efex Pro 2

sabato 1 ottobre 2016

Novecento



"Twentieth century"


... a me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto fra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buona notte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto: fran. Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all'Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: "A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave". Ci rimasi secco. Fran...
Alessandro Baricco, Novecento, Milano, Feltrinelli, 2013


... cos'era? Non lo so. Quando non sai cos'è, allora è Jazz...


































Camera Fuji X-E2s, lens Fuji XF 18-55mm, pp Lightroom CC & Silver Efex Pro 2