sabato 17 marzo 2018

Pietre e bastoni




Pietre e bastoni
(stick & stones)



... busso alla porta della pietra
– Sono io, fammi entrare.
Voglio venirti dentro,
dare un’occhiata,
respirarti come l’aria.
– Vattene – dice la pietra.
Sono ermeticamente chiusa.
Anche fatte a pezzi
saremo chiuse ermeticamente.
Anche ridotte in polvere
non faremo entrare nessuno.
Busso alla porta della pietra.
– Sono io, fammi entrare.
Vengo per pura curiosità.
La vita è la sua unica occasione.
Vorrei girare per il tuo palazzo,
e visitare poi anche la foglia e la goccia d’acqua.
Ho poco tempo per farlo.
La mia mortalità dovrebbe commuoverti.
– Sono di pietra – dice la pietra
– E devo restare seria per forza.
Vattene via.
Non ho i muscoli per ridere.
Busso alla porta della pietra.
– Sono io, fammi entrare.
Dicono che in te ci sono grandi sale vuote,
mai viste, belle invano,
sorde, senza l’eco di alcun passo.
Ammetti che tu stessa ne sai poco.
– Sale grandi e vuote – dice la pietra
ma in esse non c’è spazio.
Belle, può darsi, ma al di là del gusto
dei tuoi poveri sensi.
Puoi conoscermi, però mai fino in fondo.
Con tutta la superficie mi rivolgo a te,
ma tutto il mio interno è girato altrove.
Busso alla porta della pietra
– Sono io, fammi entrare.
Non cerco in te un rifugio per l’eternità.
Non sono infelice.
Non sono senza casa.
Il mio mondo è degno di ritorno.
Entrerò e uscirò a mani vuote.
E come prova d’esserci davvero stata
porterò solo parole,
a cui nessuno presterà fede.
– Non entrerai – dice la pietra.-
Ti manca il senso del partecipare.
Nessun senso ti sostituirà quello del partecipare.
Anche una vista affilata fino all’onniveggenza
a nulla ti servirà senza il senso del partecipare.
Non entrerai, non hai che un senso di quel senso,
appena un germe, solo una parvenza.
Busso alla porta della pietra.
– Sono io, fammi entrare.
Non posso attendere duemila secoli
per entrare sotto il tuo tetto.
– Se non mi credi – dice la pietra-
rivolgiti alla foglia, dirà la stessa cosa.
Chiedi a una goccia d’acqua, dirà come la foglia.
Chiedi infine a un capello della tua testa.
Scoppio dal ridere, d’una immensa risata
che non so far scoppiare.
Busso alla porta della pietra.
– Sono io, fammi entrare.
– Non ho porta – dice la pietra...

Wislawa Szymborska, Conversazione con una pietra, Libri Scheiwiller




... Bruno Munari chiede ai lettori se hanno mai provato «a mettere in fila tanti sassi che hanno una riga bianca». Racconta poi di aver fatto l'esperimento in spiaggia insieme ad alcuni bambini, tracciando una lunga riga che “dal bagnasciuga andava fino ai cespugli”. E aggiunge: «Poi ci siamo seduti a vedere la reazione della gente: solo pochissime persone l'hanno notata, alcuni la scavalcavano senza osservarla, altri hanno dato un calcio a qualche sasso, un cane si è fermato ad annusare i sassi. Il giorno dopo era parzialmente distrutta.» Le parole a cui “nessuno presterà fede” con cui Szymborska immagina di tornare dal regno delle pietre a quello umano, e la linea bianca disegnata dai sassi, che nessuno osserva e destinata a rapida distruzione, sembrano indicare il destino del linguaggio, la sua fragilità...

Bruno Munari, Da lontano era un'isola, Edizioni Corraini.


... e questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene... 

William Shakespeare


... troverai di più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le pietre ti insegneranno ciò che non si può imparare da maestri... 

San Bernardo






































Camera Fuji X-E2s, lens Fuji XF 18-55mm, 
pp Lightroom CC & Silver Efex Pro 2





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