"Closed eyes"
"Estate" di Cesare Pavese da "Poesie del disamore" Einaudi 1962
... è riapparsa la donna dagli occhi socchiusi
e dal corpo raccolto, camminando per strada.
Ha guardato diritto tendendo la mano,
nell'immobile strada. Ogni cosa è riemersa.
Nell'immobile luce dei giorno lontano
s'è spezzato il ricordo. La donna ha rialzato
la sua semplice fronte, e lo sguardo d'allora
è riapparso. La mano si è tesa alla mano
e la stretta angosciosa era quella d'allora.
Ogni cosa ha ripreso i colori e la vita
allo sguardo raccolto, alla bocca socchiusa.
È tornata l'angoscia dei giorni lontani
quando tutta un'immobile estate improvvisa
di colori e tepori emergeva, agli sguardi
di quegli occhi sommessi. È tornata l'angoscia
che nessuna dolcezza di labbra dischiuse
può lenire. Un immobile cielo s'accoglie
freddamente, in quegli occhi.
Fra calmo il ricordo
alla luce sommessa dei tempo, era un docile
moribondo cui già la finestra s'annebbia e scompare.
Si è spezzato il ricordo. La stretta angosciosa
della mano leggera ha riacceso i colori
e l'estate e i tepori sotto il vivido cielo.
Ma la bocca socchiusa e gli sguardi sommessi
non dan vita che a un duro inumano silenzio...
«L’unico metodo a disposizione dell’uomo, sia che stia ragionando sia che stia creando, è quello di socchiudere gli occhi contro il bagliore e la confusione del mondo reale»
Italo Calvino
«Per capire i luoghi non abbiamo bisogno di radicarci, ma di eradicarci, addentrandoci così profondamente in loro da riuscire a bucarli per arrivare altrove, rivedendoli nuovi, forse soltanto allora nostri»
Andea Zanzotto
Camera Fuji X-E2s, lens Fuji XF 18-55mm e Fuji XC 50-230mm,
pp Lightroom CC & Silver Efex Pro 2
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