"Local railway"
... il treno si mosse. Tornava indietro, e lei rivide il deposito merci, la strada lungo la ferrovia, il casone su cui era scritto "CONSORZIO AGRARIO", il barroccio che caricava la ghiaia nel greto del fiume. Dal casello in poi era una linea che non aveva mai fatto. Da principio non se ne rese conto, era la stessa campagna fittamente coltivata, con lo sfondo delle ciminiere e dei monti. Poi il treno curvò riavvicinandosi al fiume, da cui avrebbe risalito la valle fino a Saline.L’ultima fornace passò a poca distanza. Un operaio spingeva un vagoncino verso l’essiccatoio. Un altro binario a scartamento ridotto veniva incontro alla ferrovia attraverso il campo.Il treno era fermo. La stazione era dall'altra parte, e Dina avrebbe potuto credere di trovarsi in aperta campagna se non fosse stato per la barriera di cemento, al di là della quale c’era un canneto. Una canna era stroncata: la punta toccava terra. Il suolo era accidentato: un viottolo fangoso s’incuneava tra due gobbe e scendeva nel greto.Alzando gli occhi Dina scorse una collina scoscesa al di là del fiume.Il treno ripartì …
... gliene piacevano tante. Tutte quelle che vedeva di sfuggita dal treno. Eccola, la sua ragazza: ferma dietro la sbarra di un passaggio a livello, china in un campo a raccogliere pomodori, affacciata alla finestra di un casamento di periferia...da: "Ferrovia locale" di Carlo Cassola, Einaudi 1968
"Il treno è storie, ma anche geografie"
Alessandro Bergonzoni
Camera Fuji X-E1, lens Fuji XF 18-55mm, pp Lightroom CC & Silver Efex Pro 2
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