I viaggiatori della luna
(Moonlight travelers)
La giostra
... eccola nella piazza della chiesa,
eccola sorta come per incanto!
Chi non l’avea desiderata tanto?
Chi non l’avea tanto sognata e attesa?
Eccola! per la festa del patrono
scalpiteranno i bei cavalli al vento
e le barchette, in dolce ondulamento,
seconderai dell’organetto il suono!
Bella la giostra! È tutta luce e argento,
tutta specchi, bagliori, oro, turchesi,
così come quei fantastici paesi
ch’io vedo solo quando m’addormento.
Eccola! È giunta al nostro paesello
dal paese dei sogni e degl’incanti,
la bella giostra. Avanti! Avanti! Avanti!
scalpita il sauro! Suona l’organetto!...Marino Moretti, "Poesie scritte con il lapis" A. Mondadori, 1970
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... ah, quella giostra antica
nella ressa di scooter
di ragazze vocianti, luminose
dentro jeans stretti
e falsotrasandati,
dei fuoristrada rossi
sul lungomare,
escono da ogni porta,
da ogni strada,
straripano nell'aria che già avvampa,
è l'ora che precede
dolce la sera
ma nessuno che salga
sui cavalli, di legno
coi pennacchi e quella tromba
gialla, come nel libro
di letture, la musica
distante e incantata,
quella che rese altri
le zucche e i rospi
li c’era una ragazza
tutta sola,
vestita da Pierrot
la faccia bianca,
nessuno che prendesse
i bei croccanti,
lo zucchero filato
dalla sua mano
Jacopo che tra gli altri
passa, senza guardare,
dondola il grande corpo
e li sovrasta,
abbracciò un cavallo
e poi pendeva
dopo riuscì ad alzarsi,
rise forte
figlio che giri solo
nella giostra,
quegli altri la rifiutano
così antica e lenta,
ma il padre t’aspetta,
sgomento ed appartato
dietro il tronco,
che il tuo sorriso mite
t’accompagni
nel cerchio della giostra,
nella zattera dove stai
senza compagni...